Wednesday, September 05, 2012

Legge elettorale, sarà mai scritta?

Fabio Garbo e Mario Segni

Com'é difficile scrivere le regole!

Tutti le criticano, tutti vorrebbero la soluzione migliore, tutti affermano di sapere come fare.
Ma ancora nessuno è riuscito a convincere. 
Ecco alcuni retroscena che molti conoscono ma che non dicono.


Ma quanta bella gente Madama Doré, tutti in fila per farsi intervistare, tutti pronti a sfoggiare un sorriso a 32 denti, ad ammiccarsi gli obiettivi delle telecamere, tutti con tono pacato, con diaframma rilassato e con un sacco di fesserie da far uscire di bocca.
Descrivo lo scenario quotidiano, cose di ordinaria follia, la maggior parte dei nostri politici non pensano altro che far bella figura. E per far questo che c'è di meglio di qualche frase già fatta e ben scritta. Magari dopo aver visto gli ultimi sondaggi, giusto per capire cosa si vuol sentir dire la gente comune.
Ne ho visti pochi di politici seri, non nascondo la mia palese ammirazione per il Prof. Segni, ma son sicuro che sebbene ce ne siano pochi questi vadano presi in considerazione.
Oggi si sente parlare sempre più insistentemente di legge elettorale, fortemente voluta dal Presidente Napolitano, fortemente desiderata dai politici di tutto l'arco costituzionale soprattutto alla luce del fatto che la legge elettorale scritta da Calderoli è stata definita una "porcata" dal suo stesso autore.
Tutto semplice? No. Ovviamente no!
I nostri cari politici tentano di tirare acqua al proprio mulino, non pensano alla regola con la quale si voterà, loro pensano solo alla probabilità di vincere anche alle prossime. E per vincere intendo essere eletti e non stare in maggioranza.
Questa gente, che vive nel palazzo dalla notte dei tempi, non conosce lo stato della gente comune, non si rende conto che c'è davvero gente che stenta a tirare avanti, non riescono a misurare i danni delle loro scelte, non percepiscono le lamentele della base che attende inerme che il vertice decida.
Questo sistema politico sta fallendo, anzi è già fallito. La gente non ne può più e si distacca dalla policy.
E' un danno enorme, questi Professoroni che stanno a Palazzo non capiscono nemmeno cosa non stanno facendo, figuriamoci se hanno notato la frattura che si è creata tra input ed output della base verso un sistema politico.
E nel frattempo tutti si professano come guru della legge elettorale, evidenziano ancora una volta la loro incompetenza ed incapacità.
Osservando solo se stessi, questi Narcisi non vedono quando risultano orribili agli occhi degli altri.
Ancora una volta stanno litigando per la legge elettorale, anzi questa volta  non litigano, oggi sono d'accordo e domani anche, oggi hanno partorito un po' di legge e domani la cancellano. Un po' come la tela di Penelope.
Tutto fa pensare che la legge Calderoli sia la migliore, per loro, alla faccia della gente comune.
L'unico politico che tentò di cambiare le cose, ma ci provò davvero, è stato Mario Segni.
Lui davvero ha riscritto le regole della democrazia italiana, proprio nel momento in cui l'Italia ne aveva più bisogno, in anni difficili in piena tangentopoli ed in piena guerra contro la mafia.
In quegli anni si stava ereditando una classe politica delegittimata, la gente tirava le monetine addosso a Craxi, l'elettorato era schifato dal potere denominato CAF (Craxi, Andreotti, Forlani).
Tempi che sembrano lontanissimi, ma se li osserviamo bene sono l'esatta fotocopia dei tempi nostri.
In quel periodo c'era un "Professore prestato alla politica" che riuscì portare gli italiani a votare per un referendum che cambiò il modo di concepire la politica.
In un colpo solo, anzi in due, si dette una spallata alla partitocrazia e si indicò una rotta nuova dove portare la nostra Nazione.
Quelle aspettative furono disattese, non per colpa di Segni, ma per la piccole furbate dei politici ancorati al potere.
La legge scritta da Sergio Mattarella non seguì in toto le indicazioni referendarie, rendendo così il sistema elettorale un misto di maggioritario e proporzionale facendo in modo che si potessero mantenere alcuni equilibri tanto cari ai vecchi della politica.
Il Mattarellum non era affatto una buona legge, dirlo oggi è un errore.
Tornare al Mattarellum non sarà una vittoria per nessuno, sarà solo il male minore se messo in paragone col la legge Calderoli.
In vista delle nuove elezioni politiche sarebbe utile scrivere regole chiare, in modo che gli elettori si sentano garantiti e possano esprimersi davvero su chi sarà chiamato a rappresentarli a Palazzo.
Ci vorrebbe gente seria e capace, purtroppo pare che non ce ne sia molta e, se si continua a rinviare il problema, ho seri dubbi che a Palazzo ci sia qualcuno meritevole di considerazione.