Tuesday, August 29, 2006

A spasso per padova

Fabio Garbo
di Fabio Garbo
padova@pattoveneto.it


Ieri mi sono concesso cinque minuti.

Certo, era da parecchio tempo che non mi alzavo dalla scrivania per dare un'occhiata alla mia Città, penso proprio d'aver fatto un'affarone nel voler investire cinque minuti del mio tempo per vedere una delle città più belle del mondo.

Sì, lo so, sono di parte dicendo tutto questo, capisco che per un napoletano abbia poco senso tutto ciò che stò scrivendo, tutavia penso che un po' di poesia tra queste righe si possa capire, vedere, respirare...

Sì, mi sono concesso cinque minuti, volevo andare in centro.
Ero convinto che in una giornata estiva in, orario non di punta, la città fosse più vivibile del solito.

Volevo concedermi cinque minuti

E' impressionante vedere quanto traffico c'è per la mia città.

Gente che corre, gente che non guarda mai in faccia alla gente

Dovevo uscire per soli cinque minuti.

Attraversando la piazza più grande d'europa ho visto lo scempio voluto da tutti, dalla destra e dalla sinistra, ho visto un'immoralità d'opera che farà parlare a lungo tanta gente.

Ma intanto io dovevo fare 2 passi per soli cinque minuti

Ideale Padova per uno che vorrebbe passare un po' di tranquillità, nessuno ti vede, nessuno ti saluta, nessuno ti riconosce... solo tanto traffico, tanto smog, tanto pm10, tanto di tanto, tanto di tutto, ma è pur sempre Padova, la mia bella e rovinata Padova.

Sì, passeggiando per cinque minuti.

Ma non si può assaporare la vita di una città come questa, una città divisa e demolita dal business, venduta come una partita di calcio, lasciata in preda alle follie di ditte appaltatrici, rovinata dai mutui e dai fondi europei.

Se ci fosse un po' di buon senso, se potessimo fermarci un attimo, se potessimo avere tutti quei famosi cinque minuti...

Sono uscito a Padova per cinque minuti... ma non ho visto Padova.

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